L’ultimo articolo dedicato al tema dello spionaggio e alla misteriosa figura della spia termina con la presentazione di una delle menti più brillanti del 20 secolo: il matematico inglese Alan Turing.
Alan Turing fu colui che riuscì a violare il codice segreto della marina tedesca durante la seconda guerra mondiale: il famigerato Codice Enigma. Il suo lavoro contribuì a salvare molte vite umane, rappresentò una pietra miliare nello studio della crittoanalisi e pose le basi per la nascita dell’informatica moderna.
Il matematico inglese nacque nel 1912 a Londra nel quartiere di Maida Vale. A 25 anni completa un dottorato a Princeton con la tesi Sistemi logici basati sugli ordinali e nel 1937 pubblica un lavoro che anni dopo sarà riconosciuto come la base dell’evoluzione del computer.
Nel 1939 Turing arriva a Bletchley Park, il più grande centro di crittoanalisi del Regno Unito, ed incomincia il suo lavoro sui sistemi di cifratura. In questo periodo si occupa di violare, insieme alla sua squadra Hut 8, la macchina Enigma. Il suo gruppo riuscì nell’impresa grazie ad un virtuoso lavoro di squadra. A Bletchley Park, in quegli anni che corrispondevano al periodo di massima attività, lavoravano più di 10.000 persone.
Turing lavorò a Bletchley Park per decriptare i codici nazisti
Nel 1945, dopo la guerra, Alan Turing entra nei Laboratori Nazionali di Fisica di Londra Ovest e un anno dopo realizza il primo progetto dettagliato di calcolatore digitale: l’Automatic Computing Engine. Successivamente accetta la cattedra all’Università di Cambridge e continua i suoi studi pioneristici sull’informatica.
La vita privata del brillante matematico è stata costellata da profonde difficoltà a causa di una società gretta e bigotta. Nel 1952 Turing viene incriminato dal tribunale di Knutsford nel Cheshire per “atti di grave indecenza” poiché era omosessuale. Non andò in carcere ma fu sottoposto ad una “cura” ormonale, attraverso l’iniezione di estrogeni, che gli gonfiarono i seni e lo fecero aumentare di peso.
Nel 1954 fu trovato cadavere: il verdetto fu suicidio. Accanto al letto venne ritrovata una mela mangiata a metà avvelenata di cianuro. Turing ricevette il perdono reale nel 2013.
Il lavoro di Alan Turing, riconosciuto in pieno anni dopo la sua morte, ha ispirato moltissimo lo sviluppo dell’informatica contemporanea e ha gettato le basi per la costruzione dei moderni computer. La sua figura però, avvolta dalla leggenda, è stata fonte di ispirazione anche per tanti romanzi e film che, attraverso ottime produzioni, hanno contribuito a far conoscere al grande pubblico una delle menti più affascinanti dell’epoca moderna.